Come e perché nasce questo blog

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In un periodo in cui la musica hip hop è diventata alla portata di tutti, ma celata ai più, questo blog offre una visione ragionevole della scena italiana, particolarmente quella nordica, per distinguere ciò che vale la pena ascoltare e ciò che non è hip hop, ma musica in rima. Queste pagine non vogliono essere un luogo in cui si giudica o si pubblicizza, ma dove si valuta, dove ci si confronta, per capire meglio la musica hip hop, capendo meglio chi la scrive e\o compone: insomma, dove si possa condividere una passione


One love



Rispetta quelli che lo fanno da più tempo
devi andare a tempo e non perdere tempo
Scrivi nuove rime e crea nuove tendenze
e poi il tuo stile e rispetta le scadenze
Ok, come dice il vecchio saggio al terzo Dan
stanno aumentando i fan e diventerai una star


Surfa, "Vuoi fare la rapstar?", da Rap Roba Fresh vol.1

giovedì 1 marzo 2012

[Va da via i ciapp] Dialetto rap: R.I.P.renditi!



Questo è un appello, e non una predica...e non una predica post-150 anni d'Italia!.
Rap interplanetario, globalizzato, americanizzato; rap italiano, va bene. Ma riprendiamo il rap in dialetto. Non per un semplice campanilismo (tanto caro a molti "ghettizzatori"), ma per riprendere quella soggettività, quella personale originalità che tanto ha caratterizzato la scena italiana, soprattutto delle origini. E per riprendere anche quei termini, quelle espressioni, quei neologismi, quelle "licenze poetiche" che fanno parte della vita quotidiana di alcune regioni della nostra penisola. Non c'è dubbio, alcuni storceranno il naso, perché è facile il ragionamento: parlo strano, la gente non capisce, non mi compra l'album. Però è altrettanto facile smentirlo. Basti pensare ai grandi gruppi e artisti, soprattutto meridionali, come i Co'Sang (dei quali abbiamo appreso la separazione proprio alcuni giorni fa), i 13 Bastardi, Turi, Clementino, i Sud Sound System,..e molti altri, sparsi nell'oceano delle produzioni minori. Tutti i migliori hanno saputo coniugare il dialetto (metodo vicino ai fan più compaesani) all'l'italiano (per un pubblico più ampio), senza mai risultare troppo di nicchia o, al contrario, troppo italianizzati. Curioso è, infine (e ne parlo perchè forse è la canzone rap in dialetto più famosa in quest'ultimo periodo) quella di Dj Ice, colonna sonora di un noto spot di auto: Ga el Suv. Simpatica, ma non ha nulla a che vedere co l'hip hop di cui stiamo parlando.
Insomma, non dico di fare un album tutto in napoletano, in veneziano, in siciliano. Però è importante, soprattutto per chi già in passato si è espresso in dialetto, recuperarlo.
Qua mi permetto di postarvi tre esempi, più o meno recenti, di quello che intendo; per simpatia verso la scena settentrionale, il nord vince sul sud 2 a 1. In ordine sono:
#Bassi Maestro feat. Supa - Pim Pum Pam, album "Prodotti A-tipici", raccolta di pezzi da nord a sud, interamente in dialetto.
#Per chi sta su" - Doro Gjat feat. Dek Ill Ceesa, dall'album "Doro Gjat meets Zion I", album dei Carnicats, gruppo friulano molto interessante sebbene poco assecondato dagli addetti ai lavori delpanorama italiano.
#Co'Sang - Int' O' Rione, album “Chi more pe’mme”, del 2006, pietra miliare nella storia del rap partenopeo e italiano in generale.


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