il nuovo disco commerciale dei One Mic
più è commerciale e più ne parli male
se ne parli male, è commerciale"
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da "Commerciale"
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Eccolo: potente fin dalla prima traccia, complicato, riflessivo senza grosse pretese, da One Mic insomma. Erano passati 6 lunghi anni dal loro ultimo lavoro a 6 mani, ma questo progetto nuovo nuovo li riporta (se n'erano mai andati?) di diritto nelle prime file della scena. Ad un primo ascolto già "5 anni dopo" ti fa risentire tutta la carica che è il marchio di fabbrica della Doner Music (la manciata di tracce di "Donercore EP" del 2009 è un concentrato di esplosiva potenza hip hop!) continuato in "Commerciale", inno alla paradossale ed atavica dicotomia che affligge il mondo hip hop tra underground e commerciale [forse un giorno avrò la capacità di parlarne anch'io, ndr]. L'album si snoda in alcune "pause" che tuttavia mantengono un beat calcato e caldo (quasi materno, in "Guarda avanti" e "Pioggia (rmx)") che fan da "stop and go" a reimmersioni nel mondo autocelebrativo ("Non c'è storia" ci riporta all'Ensi dei palchi delle battle) e arrogante, figlio di una musica fatta da sé. Ma, quasi senza avere il tempo di gustare i bassi e il tono di sfida, ecco che l'album prende un'altra piega, l'ultima piega che fa il tessuto di cui è fatto (tessuto sociale?). Dispiace un po' (a me), però devo dire che, soprattutto di questi ultimi tempi, mi sarei aspettato il momento di deriva melensa molto prima delle ultime 3-4 tracce...meno male. Anche in questo caso non voglio entrare nel merito di dire io cosa un autore debba o non debba fare per "appartenere" alla scena, però devo ammettere che è uno stacco che lascia il segno: in "Scusami" risuona l'eco di Tiziano Ferro, in "Vita morte e miracoli" risuona l'eco dell'equalizzatore (stai già muovendo il collo?)... non seguono l'album, il flow, la strada. Tutto qui. Concludo: One Mic restano uno dei primi gruppi in Italia, questo è indiscusso; e devo dire che hanno ben mescolato i nuovi suoni e stili dell'odierno hip hop, adeguandosi senza restare impagliati nei vecchi, ma senza neanche consegnarsi bigottamente ai nuovi. Bravo Raige, grande Rayden, magnifico Ensi. Da ragazzi così l'hip hop può ripartire (da dove, e verso dove??).
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"Non sono un buon architetto, davvero
costruisco partendo dal tetto
senza un progetto vero"
da "Non ho l'età"
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Sir Biss
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