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Con un comunicato che sa di eloquio lapidario il sito Youpush.it chiude i battenti dopo un anno di onorato e costante servizio. Era da tempo che volevo scrivere di questo singolare progetto, portato avanti con costanza da una colonna del rap italiano come Big Fish e un artista che rientra nel genere "YouPush.it" - poi vi spiegherò meglio - come Surfa. Ora che ho davanti tutte le 57 canzoni, permettetemi di avanzare alcune considerazioni sul sito e su quello che viene pubblicizzato al suo interno. YouPush.it, tanto per mettere le cose in chiaro, è quanto di più pubblicitario e commerciale esista: non venite a dirmi che è per far conoscere la scena (perchè apri youtube e la scena te la conosci); o meglio, è per far conoscere una determiata scena e lanciare giovani e meno giovani, famosi e meno famosi, amici e meno amici e amici degli amici; si rammenta infatti che molti degli mc di Youpush.it sono prodotti dagli autori del blog. Oltre a questo noto una ccrta correlazione tra le canzoni qui pubblicate e quelle trasmesse da BeatBox, programma anch'esso defunto, in onda su m2o, e condotto (udite udite) da Fish e Ensi. Ma niente retroscenismi o invidie, la gente in qualche modo deve guadagnarsi da vivere e non c'è niente di male: sono dell'idea che se è rap bello e che piace, non importa che sia o no commerciale; i soldi e la notorietà piaccono a tutti tranne che ai polemici e agli invidiosi. Quello di cui volevo scrivere è il tipo di rap che viene fatto sentire su YouPush.it. E' uno strano rap, un rap delle nuove generazioni, più melodico, ma anche più elettronico: un incroci tra Daniele Vit, Neffa delle origini e Rayden (tre nomi a caso dite?), poco attinente con quello che abbiamo sempre denominato "underground". Ora, punto primo questo rap mi disgusta non poco: è mielenso, poco incisivo, autocelebrativo, sentimentale anche quando vuole parlare di strada e problemi seri (seri?!), e quando pensi che si riesca ad avere un minimo di virilità musicale si cade nel banale e nel volgare (volgare non in senso di "immorale", ma nel senso di "squallido e grottesco"); insomma, nulla a che vedere col rap vero, quello fatto di rime e incastri veloci, di punchlines, di ritmi potenti. Questa è roba da "mollaccioni". Dopo essere andato giù pesante - dovevo togliermela - aggiungo che se si vuole far conoscere la scena, la si fa conoscere tutta intera, quindi si chiede la collaborazione di altri artisti, di altri generi di rap, di altro da quello che ci avete fatto ascoltare in queste 57 lunedì. Certo, uno è libero di pubblicizzare quel che vuole e un altro è libero di ascoltare quel che vuole, ma se si vuole fare una cosa fatta bene, non imitate YouPush.it.
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Sir Biss
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