Come e perché nasce questo blog

Come e perché nasce questo blog



In un periodo in cui la musica hip hop è diventata alla portata di tutti, ma celata ai più, questo blog offre una visione ragionevole della scena italiana, particolarmente quella nordica, per distinguere ciò che vale la pena ascoltare e ciò che non è hip hop, ma musica in rima. Queste pagine non vogliono essere un luogo in cui si giudica o si pubblicizza, ma dove si valuta, dove ci si confronta, per capire meglio la musica hip hop, capendo meglio chi la scrive e\o compone: insomma, dove si possa condividere una passione


One love



Rispetta quelli che lo fanno da più tempo
devi andare a tempo e non perdere tempo
Scrivi nuove rime e crea nuove tendenze
e poi il tuo stile e rispetta le scadenze
Ok, come dice il vecchio saggio al terzo Dan
stanno aumentando i fan e diventerai una star


Surfa, "Vuoi fare la rapstar?", da Rap Roba Fresh vol.1

giovedì 15 dicembre 2011

[Fresh] Marracash - Roccia Music II


"Ho più anelli di Yuri Chechi, fraté
scegli quale baciare al re della scena rap"
da "Se la scelta fosse mia"

Ennesimo mixtape pre-album della scena hip hop italiana; ma questa volta arriviamo al vertice della piramide, arriviamo a colui che si è autoproclamato King del Rap: Marracash, dopo sei anni dal primo episodio, torna con una raccolta di 10 tracce che anticipa l’album King del Rap, in uscita il 31 ottobre. Il progetto non è altro che la collezione in forma condensata e freedownload delle tracce uscite nell’estate 2011, ogni lunedì, dal canale Youtube dell’artista stesso. 
Partirei dall’intervista che ha rilasciato il rapper della Barona per i suoi supporter della rete alla fine di giugno, annunciando l’uscita delle due produzioni citate; parlando di Roccia Music II: «È uno street cd con sopra i più grossi esponenti dell’hip hop italiano e gli emergenti che si sono messi in luce quest’anno [...] per tutti i fans di vecchia data». E proprio di uno street cd si tratta, per i suoni grezzi, di strada, ricalcati, nati dal cemento, come ai primordi. Liriche crude ma, come aggiunge Marra, riarrangiate e incise come un album vero e proprio, senza far differenza quindi tra il freedownload e le produzioni di punta. 
Ascoltando le liriche si sente l’eco del primo Roccia Music, dal quale però si differenzia se non altro per la popolarità che Marracash ha avuto in questi ultimi anni, e che detta i cambiamenti di featuring (scompaiono i Club Dogo e compaiono molti giovani che non lasciano mai solo l’autore) e la scelta dei testi, prima più dediti al blocco, al luogo in cui si passa la vita, più “popolari”; ora a respiro più ampio, più “globali”, che vestono bene i nuovi panni firmati del King del Rap. 
Da ascoltare, perché si sente un Marra più maturo, più pronto al mainstream nazionale, ma sempre attaccato al suo passato di “Operaio del Rap”. 
P.s. nota negativa (per quanto possa dirsi negativa una cosa così) dell’album: chiamiamola “rivisitazione” o “omaggio” quella che ha portato Emis Killa a comporre due canzoni praticamente identiche...ai lettori lascio l’investigazione.


"Sulla terra sono solo come un cane ma posso volare
poi ho migliaia di braccia protese su cui atterrare"

da "L'albatro"




Sir Biss


venerdì 4 novembre 2011

[Fresh] Maxi B - Cattivo Mixtape


"Scusa questo cos'è? E' il mixtape di Maxi B!"


da "Claustrofobia"

Nuova produzione targata Tempi Duri: è il turno di Maxi B, colonna italo-elvetica del rap italiano, che torna dopo una pausa di due anni con un 14 tracce in free download che fanno da antipasto a L’ottavo giorno della settimana, progetto da solista in uscita a ottobre/novembre 2011. E chi conduce il corso dell’album è il padrone di casa - o meglio, di casa discografica - Fabri Fibra che irrompe tra le tracce, forse qualche volta in modo invadente e fuori luogo, e dedica un featuring in Tempi Duri e Avanti il Prossimo.
Le tracce sono potenti, spinte, mai calanti o noiose: è un salto di qualità per il rapper di Lugano, che ritrova strumentali più ricercate e professionali (produzioni affidate a Michel e Dj C.I.), mantenendo comunque il suo stile di rime, mai troppo articolate, mai troppo mielense, ma sempre d’immediato impatto linguistico. Poche parole ma chiare e decise, anche quando si fanno più introspettive e profonde, quasi commoventi, come in Parlo Poco, dove si risente il Maxi B di Lugano RMX e Remind Me.
È un mixtape che consiglio, soprattutto dopo aver ascoltato i lavori precedenti di Maxi, per vedere il percorso di questo artista, dai primordi autoprodotti, alle produzioni più impegnate e dedicate ad un pubblico decisamente più vasto rispetto al solito; Cattivo Mixtape sembra già un album per la cura dei dettagli e dei testi, per i featuring (Super (remix) con Michel e E-Green è uno dei migliori brani di tutto il mixtape), per il nome dell’etichetta che porta.
Se Fibra dice che «l’album lo paghi ma spacca il doppio», speriamo abbia ragione.


"Ciò che non ho è un'arma pronta nel cassetto
perché dovrei sparare
vi fotto con il cervello"
da "Come mi vuoi"


Sir Biss










martedì 4 ottobre 2011

[Skit] Collaborazione con Rapburger.com

Dopo una ventina di recensioni, sempre attenti a portare solo vero hip hop italiano, abbiamo iniziato una collaborazione col nuovo, ma già al centro di grandi attenzioni, www.rapburger.com. La voglia di scrivere anche per loro è stata immediata: sembra che anche nel caso di questo nuovo progetto il fine non sia quello di fare pubblicità all'mc di turno, ma di assecondare quello che porta maggiormente i valori e la bellezza del rap italiano e americano, sempre con serietà e professionalità, senza mai scadere nel banale o nel già letto.
Quindi fateci un salto qualche volta, e supportate sempre.
Per quanto mi riguarda pubblicherò sempre recensioni di album vecchi e nuovi, anche se la precedenza andrà a Rapburger.

P.s. Gli articoli che presentano il sottostante logo potete trovarli pubblicati anche lì.

Sir Biss, Daniele Bissacco




domenica 2 ottobre 2011

[Fresh] Dj Double S - Lo capisci l'italiano?! - Rap Controcultura


"Il primo è Dj Double S"

da "Intro Skit"

Quarto capitolo della saga di Dj Double S, che con il 2011 festeggia i suoi primi 16 anni da protagonista della scena hip-hop italiana. E a metterci una firma in fondo (dopo tre autoproduzioni) è la Tempi Duri Records, etichetta neonata dalla mente di Fabri Fibra che, dopo il grande successo di Soundboy di Entics, sceglie la forma di mixtape in freedownload per continuare a portare vero hip hop al grande pubblico.
La formula è la stessa che ha accompagnato i primi tre capitoli, dal 1997, al 1999, al 2000: non si riuniscono necessariamente i volti più noti o freschi, ma quelli che in questo periodo hanno dato un contributo sostanziale alla scena, sia underground sia commerciale. Non mancano tuttavia nomi di eccezione di ieri e oggi come il padrone di casa Fabri Fibra, Marracash, Supa, Entics, Gué Pequeno, Maxi B solo per citarne alcuni. I brani riproposti provengono dalle uscite più interessanti dell’ultimo periodo: si va da Commerciale dei One Mic a Anni Senza Fine di Mistaman, intervallati da alcuni inediti esclusivi, come i Freestyle e C'est L'Italie di Fabri Fibra.
Lo Capisci L’italiano!? ancora una volta non vuole essere un riassunto di ciò che è stato fatto, una autocelebrazione fine a se stessa, ma una finestra spalancata sul panorama italiano, uno spaccato trasversale delle migliori produzioni di tutta la penisola: 36 tracce per scandagliare tutta la scena, per far capire che l’hip hop è ancora vivo, e c’è gente che continua a spingerlo. In questa prospettiva il Dj torinese, icona viva e immortale del rap italiano, è senza dubbio il personaggio più appropriato, vuoi per la sua longevità artistica, vuoi per il suo modo di essere sempre al passo con i frenetici cambiamenti che caratterizzano l’hip hop di questi ultimi anni.
Come dice lui stesso nella terza di copertina: «Oggi, nel 2011, il Rap è più che mai uno dei mezzi di espressione e comunicazione più diffusi tra i giovani in Italia ed è giunto quindi il momento di produrne un altro capitolo. Il Rap come un mezzo per divertirsi, per sfogarsi, per lanciare messaggi, per denunciare, per fare controcultura... Lo Capisci L'Italiano è un omaggio a tutti voi che seguite e supportate il Rap Italiano!»
Un album che consiglio d’ascoltare insomma, che avvicina tutti gli stili del bel paese sotto un unico titolo, sotto un’unica bandiera.

"Ho imparato a improvvisare grazie ai suoi mixtape
e spacchiamo in tutta italia dal 2006
vedi ancora comparire il nome sul display
Duoble S dj"

da "Ensi Freestyle"

Sir Biss

lunedì 26 settembre 2011

[Fresh] Jack The Smoker - Game Over Mixtape


"Non sono qui per salvare il mondo
sono qui per saldare il conto
tu sei qui per raschiare il fondo"

da "G.O.!!"




Nuovo mixtape targato Jack The Smoker, che dopo il grande ritorno da solista con V.Ita del 2009, torna con una densa raccolta di 20 tracce, alcune già editate (come “Spam Rap”) altre inedite, in compagnia di vecchi e nuovi collaboratori e amici.
Già dalle prime tracce si riscopre subito il continuum con il 2009 (riferimenti non mancano, come in “X”, dove Uzi Junker ricorda “Grande Ser.T”) fatto di ritmi ricercati e uso massiccio di percussioni, synth ed elettronica. Anche in questo caso, come allora, il risultato finale non risulta troppo pesante e pesato: i componenti sonori di ogni pista audio si amalgamano in modo ottimale gli uni con gli altri, senza farne prevalere uno in particolare, benché numerosi e ricercati. Anche i testi, sempre ricchissimi di virtuosismi grammaticali e incastri impossibili, ricalcano il precedente lavoro, ma si fanno più veloci e imprendibili (si mettono alla prova i muscoli della lingua di Asher Kuno e E-Green rispettivamente in “Spacca le Doghe” e “Conto alla Rovescia”), quasi a urlare che non c’è tempo per descrivere tutta la carica agonistica degli interpreti in quattro quarti, e bisogna andare in fretta.
E’ difficile, ascoltando traccia dopo traccia, trovare un fil rouge che accomuni le liriche, forse perché si tratta di una vera e propria raccolta di pezzi, sparsi, un vero mix-tape. Ma forse non è l’intento di Jack portarci in viaggio, ma è rimanere fermi, ribadire in ogni strofa quello che c’è intorno, e non è niente di mite e tranquillo: spaccati di società e vita quotidiana si mescolano, formando un groviglio insormontabile per un giovane che vuole emergere, che vuole uscire dalla monotonia, che vuole. Ne risulta un album autoreferenziale, arrabbiato contro un nemico invisibile ma presente, di cui ne siamo impregnati noi stessi. Anche la scelta dei featuring, dettati sicuramente da legami di amicizia, aiuta nel conflitto armato di penna, foglio e microfono.
Sembra non ci sia via d’uscita, sembra che l’alba non torni, sembra che L’Alba non torni.
Con 19 tracce si è costruito un grido, una domanda di significato; con 1 traccia si è scorto un angolo di cielo in cui ci si rifugia scappando; ora toccano altre tracce, per cercare una risposta. 



"dici di me che sono sordo e che non ti capisco
apro la finestra per il lancio del tuo disco"
da "Tatuaggio"

Sir Biss

giovedì 22 settembre 2011

[Fresh] Pula+ - In forma mixtape


"Siete in forma raga?"

da "10 Kg di Mole"

12 volte 10, 110 Kg (+ 10 litri) da togliere, 10 Kg alla volta, in un mixtape che cela, traccia dopo traccia, la voglia di togliersi qualche kilo, di mettersi a nudo, in forma, di togliere qualcosa di sé, e perché no, anche qualche sassolino dalla scarpa.
Ma andiamo con ordine.
In Forma è un mixtape edito dalla Bunker Music (casa indipendente molto attiva nell’estate 2011) che anticipa il prossimo lavoro di Pula+ : Di Niente e Di Nessuno, disponibile in data ancora da destinarsi. È singolare lo svolgersi dell’album, che, quasi come fosse una seduta di piegamenti e addominali, esercita autore e ascoltatore, passo dopo passo, tastando per ogni traccia un sentimento, un particolare che forse sfugge nella vita di tutti i giorni, ma che merita di essere indagato. Dice lo stesso Pula+ dal suo sito: «Ogni canzone mi toglierà del peso di dosso, in sostanza proprio dei chili, in modo tale da arrivare al disco “in forma”. [...] “In forma” è l’allenamento finale per il disco, sul quale stiamo continuando a lavorare e vi assicuro che non avrebbe senso farlo uscire senza sentirmi “atletic/moralmente” pronto; diciamocela tutta, per molti far uscire un disco è una passeggiata. Per me no, un disco è una cosa seria.».
E proprio ascoltandolo senti che arrivati in fondo qualcosa è cambiato: dalla tristezza (riproposta in versione RMX come ultima traccia), alla rabbia, passando per disciplina, sofferenza, simpatia forzata; è cambiato il peso delle cose, è cambiato che kilo dopo kilo ci siamo spogliati di quello che ci dava fastidio, di quello che non abbiamo mai voluto affrontare. Benché sia proprio quello che ci dà fastidio e tristezza quello che non ci lascia mai quieti. Quindi aspetto l’album per vedere se i kili sono stati tolti, o se ci siamo fatti i muscoli per sollevarli.

"e ora sono cresciuto, e non so in quale modo
ma so che di quei dubbi appesi al muro sono io il chiodo"

da "10 Kg di Tristezza"

Sir Biss

giovedì 25 agosto 2011

[Fresh] Don Joe & Dj Shablo - Thori e Rocce


"Thori e Rocce con o senza pedigree
Cartucce in canna
scarica la semiautomatica sui beats"
da "Grand Prix"

Nella piccola e ancora breve storia di questo blog ho sempre preso le distanze dal recensire mixtapes: forse perché troppo complicati da gestire, forse perché troppo spesso troppo diversi nelle loro componenti per ricavarne un fil rouge, o forse perché difficilmente ho trovato mixtape degni di una recensione (forse quest'ultima non è vera... scriverò anche di questo).
Sta di fatto che mi sono deciso ora e devo dire che non potevo trovare miglior momento: il mixtape di Joe (cfr. Club Dogo) e Shablo (cfr. Zona Dopa e seguiti) è uno dei progetti meglio riusciti in questo 2011; l'unione di queste due colonne del suono è riuscita a sfornare 16 tracce che non cadono di ritmo neanche per un secondo, neanche per un giro di beat, neanche quando si fanno magari più leggere e sottili (come in "Perché Posso"): resta sempre quella firma di sottofondo tra l'elettronico e l'underground. La cosa che mi colpisce di quest'album è che i due dj sono riusciti (aspettavo da tempo questo momento) a prendere i nuovi ritmi, i nuovi suoni dell'hip hop moderno (l'elettronica in "L'ultimo giorno che ho" ricalca gli ultimi stili, l'ultima "moda" di tanti, le voci melodiche di Emiliano Pepe in "Senza un domani") e ad integrarli perfettamente con i vecchi suoni, prendendo il meglio da entrambi. Il risultato è questo: miscela con un po' di guru della scena italiana (Fibra, Bassi, Gué, Noyz), mettici pure il nome di Francesco Sarcina e dj Ax (che però negli album di vero hip hop si mimetizza talmente bene che non fa notizia) e aggiungici una campagna pubblicitaria fuori dal comune per un album dalla tiratura di nicchia (non ha tutti i torti Jack all'inizio di "La guerra dei poveri"), forse anzi sicuramente esaltata dall'uscita lo stesso giorno de "Il Ragazzo d'Oro" di Gué Pequeno [scrissi cose].
E' un prodotto fuori dal comune, non so se riusciremo a riunire in un solo album tanti artisti del genere con dei beat riusciti così bene. Spero che i dj protagonisti continuino su questa strada, anche perché l'mc fa molto, ma quello che resta in testa alla gente è la musica.

Nota dell'autore: finale troppo commerciale dite? E' il far successo e il rimanere in testa alla gente il fine dell'hip hop? Commentate, il blog è fatto apposta (astenersi demagogia e banalità).



"1 per i soldi
2 per lo show
3 per il beat di Shablo e Don Joe"

da "Le leggende non muoiono mai (Thori e Rocce anthem)"

Sir Biss

domenica 19 giugno 2011

[Fresh] Gué Pequeno - Il ragazzo d'oro

"Odio il potere perché non ce l'ho."

da "Dichiarazione"

Lo aspettavo, forse tanto quanto "Thori e Rocce" di Joe & Shablo. Gué Pequeno, uno dei Dogo insomma, uno di quelli che ce l'ha fatta, che ha reso l'hip hop un filo più commerciale e visibile al grande pubblico, si ripropone in veste di solista, in questo album che puzza di ostentazione già dalla copertina, un po' Gucci un po' retrò disinteressato (chi guardi?). Lo ascolto. Lo riascolto. E lo ascolto ancora, perchè voglio capire, lo voglio capire questo album, perché dico "Si preannuncia una bomba; insomma, Gué è uno che ci sa fare, ha fatto grandi cose, riesce a piacermi anche quando canta il mercato di "Mettilo in mezzo al banco", e poi l'hanno pompato un casino sto album: interviste su giornali e giornaletti, pubblicità. La Milano hip hop lo aspetta. Il rap ricomincia da qui!". E lo riascolto. E capisco che questo album è quanto di più triste esista. Frenate gli insulti (uno può benissimo non essere d'accordo), vi spiego perchè. Il filo del discorso ruota su Gué, maschio alfa, zarro e bauscia (in milanese "sbruffone") che se la gira tra donne di mal'affare, abiti firmati e feste esclusive, bullandosi della sua trasgressione e della sua virilità. No? Ascoltalo. E io mi chiedo: ma l'hip hop è questo? Ma un artista per far successo deve produrre testi così? Non prendetemi per moralista, anzi, è paradossalmente proprio il nostro artista milanese che cade in ciò che tenta di combattere in queste 16 tracce: la morale. Perchè sembra proprio che la vita ruoti attorno al buono e il cattivo, a chi fa il bravo e chi non è bravo, a chi è un bigotto (tirando in mezzo cristi e madonne) e chi invece è "libero" come Gué e fa quello che gli pare...ma ascoltando questo album l'unica cosa che passa è che la vita fa schifo, che il mondo fa schifo, la gente fa schifo e l'unico modo per emergere è trasgredire, l'unico modo per essere libero è vivere così. No? Ascoltalo. Ti sembra libero?. Preferisco l'hip hop vero, non queste robe bling-bling, l'hip hop che parla vermante di chi lo compone, non di quello che il pubblico vuole che si parli.
Mi sembra che per essere diverso dagli altri devi essere più uguale a tutti.
No? Ascoltalo. E pensa a te.
Nota positiva, dai: immensi i beat di Joe, Zonta e Bassi
.
.
"Se questa è vita
Io la diserto, i tatuaggi sul corpo sono la mappa per arrivare al tesoro che cerco
Trovo un castello di sabbia in mezzo al deserto
Speravo che fosse diverso mi disconosci
Dormo sul fondo del mare coi pesci di Horiyoshi
La terra in fiamme io resto qua a bruciare
Le persone brave salgono sull'astronave
"
da "Non mi crederai"
.
.
Sir Biss

sabato 14 maggio 2011

[Fresh] Caparezza - Il sogno eretico

"Io non faccio musica ma il cacchio che mi pare
faccio rosicare chi ama il genere musicale,
non parlo male di un collega o di un presunto tale
ma riciclo il suo cd come regalo di Natale"
.
da "Chi se ne frega della musica"
.
Ecco, ci siamo, siamo arrivati; credevate che hhitalia fosse diverso, fosse dalla parte della scena nascosta, under under undergroundissimo... e invece no: oggi facciamo la recensione di un album commerciale, quello di Caparezza. Si, Caparezza.. fa rap? fa hip hop? Molto più di altri che si fanno chiamare mc. A parte queste considerazioni (delle quali non potrò farne a meno) passiamo alla musica. Un noto rapper (forse il migliore di sempre in Italia, ve ne narrerò) riconosceva al rapper di Molfetta il pregio di aver sfondato nella scena italiana, ma ne rimproverava il fatto di "suonare già vecchio": in questo album, il quinto, senza contare quelli con lo pseudonimo di Mikimix, effettivamente Caparezza rispolvera i tratti più canonici dei suoi ritmi, tra suoni rock e campionamenti improbabili (il citofono e l'urlo di "House Credibility" ricordano "Gli insetti del podere" e il battito di denti di "Ilaria Condizionata"). La scelta di personaggi e delle loro storie, arrivata al culmine col fonoromanzo del 2008, cede tuttavia il passo a pezzi più autobiografici e di denuncia sociale, forse qui con "frecciate" e pensieri più espliciti che in altri pezzi ("Inno verdano", "Gli insetti del podere", "Pimpami la storia", cedono il testimone a "Legalize the Premier" o "Non siete stato voi"). Personalmente non ho mai visto con interesse il rap politico, e preferivo di gran lunga i pezzi dall'ironia studiata che quelli urlati in stile piazza armata però riconosco che, anche a sto giro, Capa non va al ribasso: canzoni orecchiabili, metriche ed incastri (oddio, ma non si possono dire ste parole se è commerciale!) incredibili, un flow a tratti cantilenante (il rotolare del ritmo di "Chi se ne rega della musica" o "Il sono il tuo sogno eretico", ovviamente voluto) che non riesce ad annoiarmi. "Goodbye Malinconia" è un singolo da hit parade, di una orecchiabilità quasi imbarazzante...dovrebbero darlo a ripetizione in radio come un "Fuori dal tunnel" o "Io vengo dalla Luna" per farcelo cantare in tv nei programmi del pomeriggio su canale5 con tanto di trenino. Forse non si era capito: reputo Caparezza uno dei rimatori più grandi della musica Italiana, e uno dei rEmatori contro più in voga; l'album "Il sogno eretico" batte sicuramente "Le dimensioni del mio caos", e ha buone probabilità di raggiungere il magico trittico "CapaRezza?!"/"Verita' supposte"/"Habemus Capa": è solo una questione di assimilazione, come nel commerciale che si rispetti.
.
"Dio mi ha dato un cervello
se non lo usassi gli mancherei di rispetto"
da "Sono il tuo sogno eretico"
.
.
Sir Biss

domenica 3 aprile 2011

[Fresh] One Mic - Commerciale

"Questo è il nuovo disco dei One Mic
il nuovo disco commerciale dei One Mic
più è commerciale e più ne parli male
se ne parli male, è commerciale"
.
da "Commerciale"
.
Eccolo: potente fin dalla prima traccia, complicato, riflessivo senza grosse pretese, da One Mic insomma. Erano passati 6 lunghi anni dal loro ultimo lavoro a 6 mani, ma questo progetto nuovo nuovo li riporta (se n'erano mai andati?) di diritto nelle prime file della scena. Ad un primo ascolto già "5 anni dopo" ti fa risentire tutta la carica che è il marchio di fabbrica della Doner Music (la manciata di tracce di "Donercore EP" del 2009 è un concentrato di esplosiva potenza hip hop!) continuato in "Commerciale", inno alla paradossale ed atavica dicotomia che affligge il mondo hip hop tra underground e commerciale [forse un giorno avrò la capacità di parlarne anch'io, ndr]. L'album si snoda in alcune "pause" che tuttavia mantengono un beat calcato e caldo (quasi materno, in "Guarda avanti" e "Pioggia (rmx)") che fan da "stop and go" a reimmersioni nel mondo autocelebrativo ("Non c'è storia" ci riporta all'Ensi dei palchi delle battle) e arrogante, figlio di una musica fatta da sé. Ma, quasi senza avere il tempo di gustare i bassi e il tono di sfida, ecco che l'album prende un'altra piega, l'ultima piega che fa il tessuto di cui è fatto (tessuto sociale?). Dispiace un po' (a me), però devo dire che, soprattutto di questi ultimi tempi, mi sarei aspettato il momento di deriva melensa molto prima delle ultime 3-4 tracce...meno male. Anche in questo caso non voglio entrare nel merito di dire io cosa un autore debba o non debba fare per "appartenere" alla scena, però devo ammettere che è uno stacco che lascia il segno: in "Scusami" risuona l'eco di Tiziano Ferro, in "Vita morte e miracoli" risuona l'eco dell'equalizzatore (stai già muovendo il collo?)... non seguono l'album, il flow, la strada. Tutto qui. Concludo: One Mic restano uno dei primi gruppi in Italia, questo è indiscusso; e devo dire che hanno ben mescolato i nuovi suoni e stili dell'odierno hip hop, adeguandosi senza restare impagliati nei vecchi, ma senza neanche consegnarsi bigottamente ai nuovi. Bravo Raige, grande Rayden, magnifico Ensi. Da ragazzi così l'hip hop può ripartire (da dove, e verso dove??).
.
.
"Non sono un buon architetto, davvero
costruisco partendo dal tetto
senza un progetto vero"
da "Non ho l'età"
.
.
Sir Biss

sabato 26 febbraio 2011

[Amarcord] Carnicats - Doro Gjat meets Zion I

"Ommioddio, guardate! Un gatto..."
da "I gjats"
.
Questo è solo un piccolo esempio, un 8 fresche tracce che riassumono, nella voce (1 di 4) di Doro Gjat, tutto il ritmo originale della Carnia dei Carnicats, gruppo forse un po' nascosto nel panorama italiano (troppo poco gangstar per l'hip hop tamarro e ignorante di oggi?), ma che non può essere lasciato nel dimenticatoio, per il modo leggero e tenace con cui, barra dopo barra, porta l'ascoltatore all'interno delle loro storie musicali, fatte di pioggia e freddo dell'alto Friuli e della malinconia da piccolo paese e grandi montagne, come in "Per chi sta su" featurnig Dek "ill Ceesa", brano di dolcezza rara. L'album è intriso di ironia per l'hip hop da catene d'oro e valori forzati: Jhonny Malaffare e Sonny Macchiavelli, giovani "wanna be" da paese, costruiti in modo da sembrare molto simili a rapper improvvisati sul web che riempiono solo i server di Youtube e MySpace. Anche in questo lavoro l'uso del dialetto friulano, marchio di fabbrica dei Carnicats, è assecondato (Dek "Ill Ceesa" ne è maestro), sempre per rendere tutto più conviviale, come se questi quattro ragazzi facessero gli album per la gente che vive con loro (e forse è così). A proposito di Carnicats e dialetto...volevo segnalarvi ben tre video che han colpito la mia voglia di analizzare la mente dei rapper attraverso le loro canzoni, e che trovate su Youtube.it: #1 il video di "Per chi sta su", #2 un video che "traduce" il brano "Di meno", del 2007 (si intitola Giuann + 21_Di-Meno (a trip to Gorizia) (Carnicats mixtape), #3 il video del brano "Carnicats", del 2008: finalmente un gruppo hip hop che si fa vedere per quello che è e non per quello che deve essere per stare nel gruppo degli zarri ggiusti o dei superundergroundrapperdastrada (essenziale per avere il beneplacito della scena italiana).
.
.
"E nelle valli seguo i fiumi e il loro corso
mi spingo ancor più in alto ed è impossibile che affondo
certe notti alzo gli occhi e sullo sfondo
c'è neve ad alta quota contro un cielo blu profondo"
da "Per chi sta su"
.
.
Sir Biss

mercoledì 23 febbraio 2011

[Skit] P.Ause

" “Pronto Jack fatti un giro dai, non esci da un mesetto” “No guarda, sto preparando questo esame maledetto!” “Ma smettila che pure un mese fa me l’hai già detto” “Eh, immagina l’esame,ora vado che il tempo è stretto!”.. "
Jack the Smoker, "Blocco", dall'album "V.Ita", 2010

giovedì 27 gennaio 2011

[Fresh] Sonbudo - Finalmente

"Quindici anni di freestyle sul palco, milioni di rime senza registrare un album
E finalmente posso dire "Finalmente!"
dopo mille sbatti la mia musica si sente"
da "Finalmente"
.
Si può dirlo: finalmente! Anche Sonbudo a.k.a. Rusticoflow (e il rustico si sente), esce con il suo primissimo lavoro da solista. Immortale compagno di featuring, il ragazzo di Verona si è fatto conoscere per le collaborazioni con artisti della scena casalinga come Zampa, Flesha, CapStan e altri, ritagliandosi sempre il suo spazio, ma restando sempre ai margini della scena. Ora ha un album, prodotto da Muttofunk, che regala i classici ritmi di Verona, non ricercati, ma molto in sintonia con i loro artisti, dove per altro la voce dell'mc Budo si amalgama a pennello: e allora che ritroviamo tutta la convivialità dei testi, autocelebrativi e celebrativi della "vita da butei" per la prima parte dell'album (tema molto caro ai veronesi), più cupi e quasi gagsta nella seconda parte (la skit è il giro di boa dell'album), più R'n'B nella terza, per poi finire con novità che sembrano già dei classici (senti la musicalità da hit di "Seduto a decidere"). Quindici anni di permanenza nel mondo hip hop ha fatto crescere questo mc, dalla Zona 34, all'Osteria Lirica, alquesto progetto. Dobbiamo aspettare altri quindici anni ora?
.
.
"Vedremo chi rimarrà in città [...]
vedremo veramente chi ci tiene [...]
Casa e lavoro, ma la fotta è per sempre."
da "Vedremo"
.
.
Sir Biss

martedì 11 gennaio 2011

[Fresh] Bassi and Dj Shocca - Musica che non si tocca

"Abbiamo i classici per tre generazioni:"
da "Musica che non si tocca"
.
I due punti nella citazione non sono a caso: dopo partono tutte le migliori produzioni (ci vorrebbero più strofe per elencarle tutti) di queste due colonne (sonore?) dell'hip hop italiano: da Milano Bassi, da Treviso Roc B. Album fresco, che, viste e soprattutto sentite le ultime uscite del genere, ci ricorda che c'è gente che non ha mai cambiato il suo flow, che ha sempre fatto vero hip hop, che ha sempre negli occhi e nelle orecchie i vecchi tempi: i ragazzi del "io c'ero". Malgrado l'attualità delle produzioni, l'album mantiene tutta la storia dei personaggi, facendoci rivivere tutti gli anni duemila (e anche più indietro). Mai noiso, forse semplice ma non scontato (è il miglior Bassi), ma caldo, accogliente e tagliente allo stesso tempo. Shocca è il compagno perfetto per Bassi, sembra servirgli i campioni sul piatto d'argento, e l'mc di Milano (che per me potrebbe rappare anche Jingle Bells che lo ascolterei) riesce, come sempre, ad interpretarli al meglio: senza forzare, senza strafare, ma con una grinta ("fotta" per canonici) che gli ha permesso di restare in piedi per così tanto tempo (ascolta "Wake Up!"). Quindi Sveglia! (cit.), ripartiamo da questi artisti, che, benché avanti con l'età (in nome di chi o che cosa poi sono "vecchi": i rapper non scadono) hanno ancora molto da dare, ma soprattutto da insegnare (basta ascoltare, non giudicare subito) ai giovani. Nota di fondo: quanto è old school Maury B... Gate Keepaz vive tutt'ora.
.
.
"La mia comunità vive di gente che ha in comune il funk
e morirebbe solo per lasciarlo in eredità.
E' solo musica, lo so che pensi ad altri valori
ma è la musica che mi ha donato i giorni migliori"
da "Il suono originale"
.
.
Sir Biss